GSS - PROGETTO SANDA
ATTIVITÀ
LE CAVITA' RICOVERO DI SANDA (CELLE LIGURE)
di Gianmario Grasso e Giovanni Battista Franchi
di Gianmario Grasso e Giovanni Battista Franchi
In frazione
Sanda, sulle alture di Celle Ligure, si sviluppano alcuni articolati
sistemi di trincee e ricoveri scavati nella roccia, risalenti al secondo
conflitto mondiale. Dovevano probabilmente far parte del complesso
sistema difensivo allestito per sventare un eventuale sbarco sul tratto
di costa sottostante (sbarco che poi avvenne invece in Provenza) e le
opere che li compongono, oggi risultano quasi invisibili ed ormai
coperte dalla vegetazione. Tra queste, i ricoveri scavati nella roccia
risultano però essere ancora in buono stato di conservazione e, con le
dovute cautele, visitabili.
Un tratto della Trincea del Poggio (foto di Gianmario Grasso)
Una prima trincea, lunga circa
450 metri, è scavata sul crinale che dalla frazione di Sanda porta a
quella di Pecorile, ed attraversa in più punti l'attuale sentiero che
passa per il "Poggio" di Sanda. La trincea, che oggi appare in più punti
interrotta o completamente riempita di sedimento, non doveva superare
gli 80 centimetri di larghezza. Lungo il suo percorso non sono presenti
manufatti di particolare rilievo, ma comprende al suo interno la cavità
più sviluppata. Questa infatti, con uno sviluppo planimetrico di quasi
40 metri e due ingressi, sui lati opposti della altura, era
probabilmente il centro nevralgico del sistema, con funzione di ricovero
per uomini ed attrezzature. Altri due ripari di più modesto sviluppo,
ma ugualmente scavati nella roccia, sono dislocati uno all'estremità
settentrionale della trincea, verso Sanda, ed un altro poco distante dall'estremità
meridionale della stessa, poco prima cioè che questa, si interrompa
poco chiaramente nel bosco. Entrambi i ricoveri si aprono in prossimità
di quelli che dovevano probabilmente essere importanti punti di tiro e/o
avvistamento. Purtroppo la totale assenza di opere in muratura
impedisce di determinare con precisione l'originario schema della
struttura difensiva.
Una seconda trincea, lunga invece circa 250 metri, è situata sul Bric Croi (o Bric dei Corvi). Anche questa non presenta particolari manufatti, salvo qualche saltuario rinforzo in pietra a secco e due piccoli ripari, scavati anch'essi, come i precedenti, nella roccia, alle due estremità del camminamento.
Sulla stessa collina si trova una terza trincea, che si sviluppa per poco più di 30 metri intorno ad un'ultima cavità, anch'essa completamente artificiale, dello sviluppo di circa 10 metri.
Tutti i ripari, sebbene di sviluppo differente presentano comuni caratteristiche di realizzazione.
Una seconda trincea, lunga invece circa 250 metri, è situata sul Bric Croi (o Bric dei Corvi). Anche questa non presenta particolari manufatti, salvo qualche saltuario rinforzo in pietra a secco e due piccoli ripari, scavati anch'essi, come i precedenti, nella roccia, alle due estremità del camminamento.
Sulla stessa collina si trova una terza trincea, che si sviluppa per poco più di 30 metri intorno ad un'ultima cavità, anch'essa completamente artificiale, dello sviluppo di circa 10 metri.
Tutti i ripari, sebbene di sviluppo differente presentano comuni caratteristiche di realizzazione.
Battista all'interno di una cavità ricovero (foto di Gianmario Grasso)
All'esplorazione e rilievo delle trincee e delle cavità hanno partecipato i soci Giovanni Battista Franchi e Gianmario Grasso.
In caso di riproduzione, anche parziale, si prega di citare la fonte (Gruppo Speleologico Savonese)